First day., One

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Mel;
view post Posted on 4/1/2013, 22:32





[Andare a scuola non lo aveva mai emozionato più di tanto; era tutto un alzarsi presto, preparare la borsa con i libri della giornata e sistemarsi alla bella e meglio i capelli.
E i suoi capelli, dannazione, avevano bisogno certamente di più di dieci fottutissimi minuti per rimanere in piega.
Sì, esattamente: Shade era fissato con l’aspetto fisico e riteneva che avere un brutto aspetto era come avere un’orribile carta d’identità.
Quindi sospirò, quando la campanella diede ufficialmente inizio alla lezione, e strofinò la guancia sinistra contro la superficie bianca del banco.
Si lasciò sfuggire un sospiro e socchiuse gli occhi verdi, osservando di sbieco il solito gruppetto di ragazze cinguettare in un angolo.
Perché il sesso femminile doveva essere così noioso? Diavolo, se solo non tenesse tanto alla sua immagine avrebbe fatto ufficialmente coming out, giusto per vedere le facce shockate delle sue compagne ]
Tanto siete delle racchie, e nessun ragazzo di questa classe ve lo darà mai
[ Disse ad alta voce con un sorriso sulle labbra, mentre sollevava il capo per appoggiarlo contro il palmo della mano aperta.
Subito le urla indignate delle ragazze lo raggiunsero e lui non poté fare a meno di sghignazzare sotto i baffi, portando lo sguardo verso la cattedra dove il professore aveva appena posato la sua borsa.
Ma quando era entrato in classe, poi?
Sospirò per la terza volta in pochi minuti e tamburellò le dita sopra al banco, disinteressato come al solito. Tanto che cosa mai sarebbe potuto accadere di nuovo?
Si rispose subito da solo: nulla! Assolutamente nulla!
Quindi perché ascoltare? Strisciò con la sedia verso il muro e ci appoggiò sopra una spalla, afferrando velocemente con la mano destra il cellulare e iniziando a giochicchiare con uno dei tanti videogame installati.
Le parole che uscivano dalla bocca del professore non sembravano nemmeno scalfirlo , finché due parole non attirarono la sua attenzione: “ Nuovo studente”.
Oh? Qualche novità in arrivo , per caso?]
Fai che non sia una ragazza, ti prego. Giuro che non bestemmio più se non fai entrare una ragazza da quella porta
[mormorò alzando gli occhi verso il crocifisso appeso poco sopra alla lavagna, incrociando subito dopo l’indice e il medio della mano sotto al banco.
‘sti cazzi che non avrebbe più bestemmiato, eh!
Puntò gli occhi verdi verso l’uscio della porta che si stava aprendo – e andiamo, muoviti!- con curiosità, sperando nell’arrivo di qualcuno di interessante.
E alla fine lo vide: il nuovo studente.
E sì, studente. Maschio. Grazie Dio, ti devo un favore …
Shade allungò leggermente il collo, cercando di non dare nell’occhio, e osservò attentamente quel nuovo ragazzo.
Uhm, normale. Anzi, sembrava leggermente esagitato e stupido.
Tsk, probabilmente avrebbe fatto persino concorrenza alle altre oche della classe.
Gli scoccò un’occhiata infastidita, nonostante “il nuovo” non lo stesse guardando.
Bah, tanto casino e interesse per nulla. Non gli sembrava interessante, nemmeno un po’.
Riprese il cellulare in mano e schiacciò qualche tasto a caso, cercando qualche gioco sicuramente più interessante di quello li]



‎[Doveva trovarsi degli amici, doveva finirla di essere così dannatamente associale, ma proprio non ci riusciva.
Anche ora che se ne stava seduto sulla sedia, fuori dall'ufficio del preside, e vedeva passare altri ragazzi della sua età, magari coetanei o più grandi, sentiva solamente l'irritazione salire.
"Perchè poi devono essere così rumorosi?"
Pensò vedendo due ragazzi che si prendevano a spallate. Oh sì sì, cosa molto virile...datevi magari anche qualche pacca sul culo e siamo a posto.
Senza pensarci sorrise di quel pensiero. Oddio, non gli sarebbe dispiaciuto...anzi...
Ridacchiò mentre mise nelle orecchie gli auricolari dell'ipod. Fece partire la musica.
Si rilassò maggiormente quando sentì l'inizio di Perfect Weapon (Dei Black Veil Brides), anche se le urla iniziali la prima volta lo avevano spaventato.
Lasciò andare indietro il capo fino ad appoggiarlo al muro e sospirò sommessamente mentre picchiettò le dita sull'ipod, che palle...voleva tornarsene a casa a dormire!
Non che fosse pigro eh! Era solamente...a basso consumo energetico.
Lo stomaco gli faceva ancora male e a volte aveva ancora la nausea, ma tutto sommato sapeva che era normale, dato che aveva smesso di nutrirsi, e sapeva anche che stare in un posto pieno di persone non era esattamente una cosa molto raccomandabile. Sarebbe potuto scattare da un momento all'altro, ma resisteva. Come sempre infondo.
Essere il nuovo studente era una cosa che lo mandava semplicemente in bestia, non gli piaceva dover sorbirsi gli sguardi altrui, non gli piaceva essere quello che non conosceva nessuno e nulla.
Quando la bidella, una donna bassa e grossa, gli disse di seguirla si alzò strisciando quasi i piedi.
Tenne il capo chino guardando le collane che gli rimbalzavano sulla maglietta, sospirando quasi ad ogni passo.
Probabilmente si sarebbe dovuto vestire meglio per il primo giorno di scuola, ok non vergognarsi ma andare in giro con "magliette aderenti e jeans aderenti" non er mai nulla di buono, specialmente quando frequenti un posto per la prima volta. Insomma, chissene...era gay e se ne vantava cioè...teneva alto il valore omosessuale, punto.
Non si tolse le cuffie dalle orecchie fin quando la donna non si fermò davanti ad una porta, e dopo aver bussato lo spinse leggermente per farlo entrare.
Rassegnato si avvicinò alla cattedra e consegnò il foglio, sorrise velocemente e fece per andare verso qualche banco vuoto quando le parole del professore non lo fecero fermare.]

-Perchè non ti presenti al resto degli studenti?

[Sam sospirò fermandosi, si voltò lentamente verso il professore e gli fece un sorriso tirato tornando sui suoi passi.
"-Perchè non ti dai fuoco?-" Rispose, nella propria mente, all'uomo.
Si affiancò al professore e si schiarì la voce.]

-Salve a tutti, sono Sam.-

[Lo sguardo del professore gli fece intendere di dire qualcosa di più. Fece un cenno con la mano incitando il ragazzo.
Sam fece roteare gli occhi sconsolato, in fondo nessuno lo ascoltava, no?]

-Mi chiamo Sam Keith, ho 17 anni e non bevo da questa mattina?
Va bene così?-

[Il professore sospirò, mentre Sam sorrise mentalmente. ]

-Scegli un banco e siediti.

[Sam si guardò attorno.
Ecco arrivato il momento fatidico, la sua scelta gli sarebbe costata magari per tutto l'anno.
Fece per andare affianco ad una ragazza, ma quando ella gli fece l'occhiolino si spaventò.
Rimase fermo e decise di optare per le ultime file ed eccole la...il classico lupo solitario.
Vide un ragazzo seduto all'ultima fila, il capo chino e le mani sotto al banco. I pensieri di Sam furono due, o quel ragazzo si stava masturbando o stava cazzeggiando.
Mentre avanzò verso di lui sentì distintamente il rumore dei tasti del cellulare e sorrise, ovviamente dovette ringraziare il suo udito per questo dato che normalmente non avrebbe sentito quel piccolo rumore.
Tirò indietro la sedia, causando del rumore apposta, e si mise seduto.
Mise a terra la cartella e spense l'ipod.]

-Non si usa il cellulare in classe.-

[Ecco come farsi odiare dalla prima persona.
Fuck Yeah Sam, sei grande.
Inclinò il capo di lato guardando il ragazzo e il suo cellulare mentre il professore aveva ripreso a spiegare.]

‎[ Probabilmente la cosa che l’aveva sorpreso di più non era stato il ritrovarsi “quello nuovo” seduto vicino a lui, ma il fatto che lo avesse appena rimproverato.
No, aspettate un momento. Quello nuovo lo aveva appena … rimproverato?
Appoggiò con lentezza il cellulare sopra una coscia e si girò lentamente, scoccando al suo nuovo vicino uno sguardo alla “ Tu ucciderei, se solo non rischiassi una sospensione con i fiocchi” ]
E a te non hanno mai detto di non vestirti con vestiti attillati se escono dei rotolini di ciccia?
[Ribatté automaticamente, osservando di sbieco quel nuovo ragazzo.
Bene, perfetto … Era gay, glielo si leggeva in faccia.
No, non aveva nulla contro i gay – infondo sia amava, eh- però non lo voleva vicino.
Questione di principio.
Shade lo guardò con sufficienza e riportò lo sguardo sopra al cellulare, sospirando e rimettendoselo in tasca.
Probabilmente il nuovo ragazzo era uno stronzo, e non gli andava di certo di farsi ritirare il cellulare. Non navigava mica nell’oro, e suo malgrado non aveva ancora sviluppato l’abilità di cagare monete d’oro ogni volta che poggiava il sedere sopra la tazza del cesso.
Quello sì che sarebbe stato un avvenimento degno di nota, poi.
Ignorò il ragazzo – era Sam, giusto?- e trafficò dentro alla cartella per trovare un quaderno.
Afferrò con malavoglia uno dei tanti blocchi e lo sistemò sul banco con un lieve tonfo, aprendolo su una pagina a caso che mostrava qualche schizzo. Afferrò una matita e iniziò ad abbozzare qualche disegno di un video game – quello a cui stava giocando prima di essere interrotto, tra l’altro- e si estraniò completamente dalla lezione.
Eppure il suo sguardo di tanto in tanto ricadeva sulla sedia accanto a lui, osservando la persona che ci si posava sopra.
A quanto pare non era poi così esagitato come gli era sembrato, forse era semplicemente l’abbigliamento che l’aveva confuso.
In un certo senso lo stimava, per essere uscito di casa in quel modo. Insomma, il primo giorno di scuola bisogna mostrarsi al meglio, anche a costo di non essere a proprio agio.
Poi durante il corso dell’anno chi se ne frega, ci si poteva anche presentare in pantofole e pigiama.
Nella mente di Shade subito apparve l’immagine di Sam vestito con un pigiama rosa con delle paperelle e sbuffò dal naso, cercando di mascherare le lieve risata che rischiava di uscire.
Tamburellò le dita sopra al quaderno e riprese a disegnare, tracciando delle linee che andarono a formare il proprio volto. Adorava disegnarsi, diamine.
Però non poteva distrarsi più di tanto, specialmente perché il professore stava intimando a tutti di andare a pagina … A pagina? Sollevò la testa dal quaderno e la puntò sul banco del “ nuovo”, sperando di vedere la pagina senza dovergli parlare. Speranza vana, visto che non riuscì a leggere un bel niente]
Ehm, senti un po’ Samantha …
[Iniziò, rivolgendo un piccolo ghigno al ragazzo soddisfatto del nuovo soprannome che gli aveva trovato]
Hai sentito quello che ha detto il vecchio? A che pagina dobbiamo guardare?


‎[Quel ragazzo, di cui ignorava ancora completamente il nome, sembrava decisamente il classico fighetto.
Appena lo chiamò "Samantha" fece una leggera risata studiandolo: aveva dei capelli veramente fighi, per il resto sembrava il classico ragazzo montato.
Si schiarì la voce mentre cambiò pagina del suo libro ancora nuovo e prese la matita.
Il professore aveva assegnato un esercizio, da svolgere in 10 minuti.
Guardò il ragazzo e sospirò mettendo in mezzo il suo libro, gli porse la matita.]

-Vuoi scrivere tu?-

[Domandò guardandolo e rise. Lanciò una veloce occhiata al professore e poi guardò nuovamente il ragazzo.]

-Ma bravo, certe battute non le faceva nemmeno mia nonna, sai?-

[Domandò divertito.
Ah, perchè diamine si era andato a mettere seduto difianco al più esaltato di tutti?
Da cosa lo capiva?
Be', bastava guardarlo. Insomma...aveva la faccia di un minchione!
Ok, lui odiava basarsi sull'aspetto ma ehi...cioè, lo avrebbe definito uno "sconsiderato". Non si era nemmeno presentato.]

-Mi dici, almeno, come ti chiami?
"Ragazzo-dai-facili-costumi"?-

[Perchè lo aveva chiamato così? Perchè!?
Seriamente, che diamine aveva in testa le scimmie urlatrici?!
Continuava a tenedere la matita verso il ragazzo, attendendo una risposta.
Se aveva fatto una figuraccia?
Certo che sì.]



‎[ Hey, se non si sbagliava “ facili costumi” poteva essere inteso anche come “puttana”, non era vero?
Digrignò lievemente i denti, afferrando con uno scatto veloce la matita che Samantha – sì, sarà il suo nuovo stupidissimo nome- gli stava puntando contro.
Trattenne la voglia immane di rompergliela sotto gli occhi e lo guardò con un odio che poteva essere paragonato solamente a quelli dei vampiri per l’aglio. Oppure quello tra cane e gatto, tra Roxas e Riku, tra Crash e Neo Cortex. Insomma, basta nerdare mentalmente.
Scosse la testa e tirò il libro verso di sé, fregandosene altamente dell’altro ragazzo]
Il mio nome sono affari miei e solo miei! [ borbottò con voce da figo, voltandosi verso al ragazzo e portandosi una mano sotto al mento come spesso si vedeva fare nei manga. Insomma, si complimentò con sé stesso per quella bella figura da ragazzo figo]
-Shade Lief, giuro che se continui a disturbare il nuovo arrivato ti rimando in sala punizioni. E con oggi sarebbero già tre volte in quattro giorni-
[La voce pacata del professore lo interruppe, mentre l’unica voglia che avvampava dentro al ragazzo era quella di sbattere ripetutamente la testa contro al banco fino a svenire.
Insomma, tutto il suo discorso fatto con voce figa sul suo nome era stato mandato a ‘fanculo da poche parole da parte di un vecchio bavoso con la passione per i gilet a quadretti; bella roba, davvero]
Diamine
[Bisbigliò a denti stretti, tamburellando la matita sopra uno degli esercizi e scribacchiandoci sopra le risposte. Bah, quelle cose erano fin troppo facili per uno come lui. Non per vantarsi, ma sicuramente era il migliore di tutta la classe, se non dell’intero istituto poi!]
I-In ogni caso dovresti farli anche te. Scommetto che il massimo che riesce a fare il tuo cervello è due più due
[sbottò dopo un po’, porgendo la matita verso Sam e ghignando leggermente]
Oppure ti risulta fin troppo difficile fare anche quello?!


‎[Ascoltò il suo discorso rimanendo in silenzio, annuì leggermente sentendo quel discorso da gran figo che aveva fatto.
Stava per replicare, senza rendersene conto, che gli sarebbe bastato leggere i pensieri di qualcuno nella classe per scoprire il suo nome ma no, lasciamo gasare questo ragazzo.
Appena sentì il professore intervenire, si voltò dall'altra parte soffocando una risata. Almeno non gli avrebbe riso in faccia. Cioè, quel grandissimo uomo, che ora amava/odiava, aveva praticamente fottuto tutto il discorso a Shade e la cosa era parecchio divertente.]

-Hum, certo Shade, non preoccuparti...sei troppo figo perchè la gente sappia il tuo nome e tra parentesi..che nome è "Shade"? Mille volte meglio Samantha ♥ -

[Disse ridendo. Ok, ora lo stava leggermente prendendo in giro ma era una cosa divertente. Gli piaceva scherzare su certe cose.
Il ragazzo si era messo a fare gli esercizi e lui guardò i suoi, scosse la testa. ]

-Oggi è il primo giorno, mi riposerò...sono stanco, ma magari da domani posso copiare da te, intelligentone!-

[Disse guardandolo ridendo.
Aveva proprio voglia di farsi qualche viaggetto nella sua mente, così socchiuse gli occhi e rimase a guardarlo, alternando lo sguardo da lui al suo libro aperto davanti a sé.
Ciò che vide non lo sorprese, anzi lo fece ridere.
Quel ragazzo era un tale caso clinico: ciò che leggeva nel suo pensiero era solamente i suoi fottuti capelli e videogame...seriamente dei videogame, ok...anche lui li amava ma nella vita pensava anche ad altro.]

-Immagino la tua testolina come sarà affollata di pensieri seri, povero piccolo secchione! ♥ -


‎[ Borbottò qualche parolaccia a mezza voce e si passò una mano tra i capelli, afferrandosi una ciocca rossa e passandosela tra le dita. Shade era un nome figo, assolutamente.
Insomma, se mai un ragazzo gli si parerà davanti e si presenterà con il nome di “ Shade”, potrebbe persino accettare l’idea di donargli il suo primo bacio.
Anzi no, quello rimaneva suo e solo suo!]
Sam è un nome orrido, sappilo
[ Si voltò verso l’altro ragazzo aggrottando le sopracciglia e passandosi la matita tra le labbra, mordicchiandone poi la punta con noncuranza]
Insomma … Che significato ha, Sam? Per lo meno Shade significa ombra, e credo sia un significato profondo
[In realtà più che profondo lo trovava triste, ma quello non aveva importanza. Tanto come si comportava al di fuori non contava; l’importante era proteggere sé stesso e i suoi pensieri.
Awn, amati pensieri geniali. Se solo avesse potuto gli avrebbe abbracciati stretti stretti e se li sarebbe sposati!]
E no, ritira quello che hai detto – intendo la parola che inizia con la “S” e finisce con “ecchione”- altrimenti questa matita te la ritroverai conficcata in un occhio. Oppure se preferisci nel culo
[ghignò lievemente all’ultima parte, ammiccando leggermente per la battuta appena fatta.
E ancora, non era secchione. Tutti glielo dicevano, ma lo reputava un aggettivo dispregiativo.
Mica indossava degli stupidi occhiali anti estetici, aveva brufoli sparsi per tutto il volto e indossava vestiti improbabili.
Lui era figo, mentre i secchioni non lo erano.
Quindi Shade arricciò il naso e si sporse sul banco, afferrando la cartella e piazzandola sopra al banco per potersi coprire. Ritirò fuori il cellulare e lo appoggiò sopra la cartella, aspettando che la rete della scuola si connetta con il suo cellulare.
Cavolo, avrebbe dovuto raccimulare un po’ di soldi e poi prendersene uno nuovo! ]



‎-Sìsì certo, il nome più figo che abbia mai sentito.
E' deprimente come nome...insomma, quale madre chiamerebbe suo figlio "ombra"? Per la serie... : Quella donna deve avere qualche problema serio.-

[Vide il ragazzo mettere la cartella sul banco e prendere a farsi i fatti i suoi, si avvicinò con la sedia a quella del ragazzo e incominciò a toccare qualche tasto a caso della tastiera.
Perchè lo faceva?
Pura e semplice vendetta, nulla di più!
Schiacciò velocemente i tasti del cellulare ridacchiando mentalmente.
"-Si beccati questo!-"
Guardò Shade e alzò le spalle.]

-Scommetto che sei il classico ragazzo che se la tira senza amici, vero?
Insomma...non caghi nessuno qui in classe...-

[Si voltò a guardarsi intorno.
Un gruppetto di ragazze facevano le oche dall'inizio della lezione, un ragazzo molto molto identico a Choji (di Naruto) mangiava qualche cioccolatino mentre sonnecchiava; qualcun altro dormiva, ascoltava la musica o giocava con il cellulare. Solo qualche ragazzo in prima fila ascoltava come un cagnolino il professore.
Ma dove era capitato?
In quel preciso momento rimpiangeva i suoi allenamenti. Seriamente, li stava rimpiangendo con tutto se stesso. Preferiva rimanere ad allenarsi a casa sua che uscire e vedere gente nuova.
Sì signori e signore, ebbene che voi lo sappiate: Sam era dannatamente felice di essere un cazzo di associale. Punto.]


‎[ Sentendo nominare sua madre si irrigidì lievemente, pronto a ribattere – probabilmente con un pugno ben assestato- per poi bloccarsi a metà strada.
Si irrigidì semplicemente per qualche secondo e poi scrollò le spalle, voltando lo sguardo e toccando ancora il cellulare.
Quel ragazzo, quel “Sam”, doveva ringraziare il cielo di essere in una classe popolata da studenti e professori, altrimenti non si sarebbe riuscito nemmeno a riconoscere allo specchio per quanti pugni gli avrebbe dato.
Sua madre, suo padre e il termine “ famiglia” erano tabù, punto e stop!
Esatto, doveva ringraziare chissà quale divinità esistente, specialmente perché non poteva tagliargli quelle cazzo di dita che si ritrovava. Nemmeno lo conosceva e si permetteva di toccargli il cellulare, il suo?!
Dannato coglione! ]
Senti un po’, sai dove puoi ficcartele quelle dita?
E poi che ne sai te, di quanti amici ho qui in classe? Magari sono il più popolare di tutti
[Ed effettivamente il suo fascino da tipico bad boy attirava parecchio le ragazze,eh!
Al contrario …
Osservò lievemente incuriosito – e mascherando ovviamente questa emozione- Sam, adocchiando il volto lievemente annoiato che aveva mentre guardava gli altri ragazzi.
Lo capiva, in un certo senso. Anche questo ragazzo nuovo, come lui, sembrava di gran lunga preferire la solitudine alla compagnia di persone totalmente noiose.
Diavolo, quanto gli sarebbe piaciuto avere chissà quale potere speciale per potersene andare via da li, magari portandosi dietro anche qualche specchio scolastico.
Insomma, gli specchi nei bagni erano davvero enormi e fighi ]
E tu? Continui a parlare di me ma non di te. Non sembri un tipo che ama molto socializzare, sai?
Il tuo sguardo di prima indica chiaramente un indole chiusa e fredda, eppure scommetto che dentro di te sei alla ricerca di un calore umano.
Tipo i cani, ecco.
Hai pure le pulci, per caso?



‎[Rimase ad ascoltare il ragazzo e nella sua mente c'era solo un continuo e echeggiante : Se SeH.
Voltò lo sguardo verso di lui e alzò le spalle mentre il professore segnò lo scadere del tempo. Forse era stato un po' troppo maleducato a parlare della madre di Shade, non conoscendolo non doveva permettersi. Di quello in futuro si sarebbe scusato.
Rise leggermente.]

-Che dovrei dire?
Mh...hai già detto tutto tu, mi pare no? E complimenti...ti metti a psicanalizzare persone conosciute a random, wow.-

[Ora non era ironico, anzi...usava il suo ben amato tono ironico solamente per nascondere il vero stupore. Chissà, magari era un mago o qualcosa del genere?
Glielo avrebbe chiesto prima o poi, chissà...che fosse stato veramente un mago...
Senza nemmeno rendersene conto assunse quell'aria stupita, o quella che lui stesso definiva "faccia da pesce lesso" o meglio ancora "fangirl".
Eggià. Sam era una cazzo di fangirl.
Appena sentì quella battuta sui "cani e pulci" ringhiò. Fu un vero ringhio che fece voltare gli studenti e il professore.
Si schiarì la voce e sorrise alzando la voce, per farsi sentire]

-Ho un po' di tosse, scusate.-

[Si scusò con tutta la classe e poi guardò in malo modo Shade.]

-Ah Ah Ah...sto morendo dalle risate, guarda!-


Ah, e solitamente la tua risata assomiglia ad un ringhio?
[domandò , sollevando lievemente le labbra verso l’alto andando a formare uno dei suoi soliti sorrisi irrisori, di quelli che sembrano prenderti per il culo senza dover nemmeno assumere un atteggiamento di superiorità. Il suo sorriso migliore, in pratica]
Hai un po’ di catarro in gola oppure hai ingoiato un cane randagio?
[continuò con le frecciatine, accavallando le gambe sotto al banco per sembrare ancora più serio quando, in realtà, stava semplicemente ridendo sotto i baffi]
Conosco un buon medico, se serve.
[Si mordicchiò il labbro inferiore con divertimento, mentre continuava a spostare lo sguardo dal professore – ancora lievemente sbalordito- e il ragazzo che se ne stava seduto al suo fianco.
Ci mancava solo che gli si rizzassero i peli sulle braccia e, diavolo, avrebbe davvero potuto assomigliare ad un cane.
Però quel verso era strano, davvero. Chissà, magari aveva davvero il catarro – pensò su Shade, sospirando mentalmente- oppure doveva avere chissà quale orrida bestia dentro di lui che emetteva strani versi.
Opzione ancora più probabile.
Afferrò il libro con disinteresse e lo appoggiò in mezzo al banco, puntellando con la matita l’esercizio completamente svolto]
Copia
[Lo disse categoricamente, arrossendo lievemente sulle gote.
Nh, non era un favore. Assolutamente no! Semplicemente voleva vedere – o per meglio dire, sentire- se l’altro avesse emesso ancora qualche strano ringhio.
Quello sì che era interessante, molto più della persona in sé di Samantha.]



‎[Si imbronciò leggermente e evitò di rispondere a quella frecciatina, un altro ringhio non glielo avrebbe tolto nessuno in quel caso.
Appena vide che Shade mise in mezzo il libro sorrise, e senza rispondere nulla (per il momento) si mise a copiare prendendo un altra matita.
Copiò tutto senza farsi guardare dal professore e poi lasciò cadere la penna sul libro, si voltò e sorrise al ragazzo.]

-Grazie Shade, sei stato gentile e no...per tua informazione non ho il catarro e ... e non ho nemmeno ingerito un cane randagio!-

[Scosse il capo.
Certo che quando voleva sapeva essere gentile, come a volte sapeva essere uno stronzo immane, tipo con quelle battutine.]


Non si direbbe, comunque
[Mormorò di rimando, appoggiando la guancia sopra al palmo aperto della sua mano e curvandosi verso il banco, nascondendo così la faccia dietro la cartella.
Diavolo, ma quell’ora non finiva più?
E poi, un’altra domanda che continuava a balenarli in testa, come mai quella Samantha continuava a parlargli come se fossero amici di vecchia data?
Sbuffò mentalmente, arricciando il naso e roteando gli occhi.
Pff, probabilmente quello era il tipico ragazzo che parla parla e poi è tutto fumo e niente arrosto.
Entro la fine della giornata lo farà impazzire, e il giorno dopo sicuramente chiederà al professore di farsi cambiare di banco.
Così lui, Shade, avrebbe nuovamente mantenuto la sua facciata da Super ragazzo figo, e in più si sarebbe tolto dalle palle un vicino indesiderato.
Il posto alla sua sinistra doveva rimanere libero, assolutamente!
Tamburellò annoiato sopra la superficie del banco, portando lo sguardo all’orologio vicino al crocifisso – Amen- e sorrise lievemente. Se non altro stavano per finire le due ore consecutive di quell’attaccapanni spelacchiato del prof. Ancora due ore e poi libertà!]
Se non altro non sembra intenzionato a lasciarci compiti, nh
[bisbigliò più a sé stesso che a Sam, però voltandosi verso al ragazzo.
Oddio, nonostante la voglia di rimanere un lupo solitario almeno qualche parola voleva scambiarla ]



‎[Dire che Shade era strano era poco, perchè Shade (secondo il modesto parere di Sam) era l'essere più...ridicolo e sbruffone del mondo.
"-Me lo mangio.-"
Pensò sbuffando; prese tra le dita la sua matita e tamburellò con essa sulla pagina del libro, guardò la matita e poi Shade trattenendo a stento le risate. Dannazione, era pur ridicolo e sbruffone ma certe battute, inconsapevolmente, sapeva farle anche lui.
Rimase "concentrato" mentre guardava il vecchio professore, per poco non degnò di nessun sguardo il suo vicino preoccupato a seguire almeno un minimo della lezione ma quando sentì le sue parole si decise a voltarsi a guardarlo.]

-Secondo me...a fine dell'ora avrà dato i compiti. Ne sono sicuro.-

[E non che volesse portare sfiga eh!]

-Maddai, per risollevarti il morale mh...-

[Si guardò attorno, e non resistendo gli porse la propria matita ridacchiando.]

-Potrai dilettarti a spezzare matite, Nh?-


‎[Lo guardò di traverso, scoccandogli un’occhiata più che eloquente]
Ma bravo, fai pure le battute eh
[Scosse la testa e ritornò a guardare il professore, sperando di vederlo scomparire come per magia.
Ah, ma perché non esistevano quelle cose? Era certo che, nel caso esistesse la magia o esseri sovrannaturali, lui sarebbe stato un ottimo mago.
Con la sua intelligenza come sarebbe potuto essere il contrario, poi?
A questo proposito …
Si voltò verso Sam, assottigliando gli occhi.
Probabilmente lui sarebbe stato nei posti più infimi della catena alimentare. Probabilmente non sarebbe riuscito a far scaturire nemmeno un briciolo di magia dalle sue mani.
Si vedeva che non avrebbe mai potuto avere nulla a che fare con cose del genere. Probabilmente il sovrannaturale, per quella sottospecie di ragazzo, non esisteva nemmeno.
Ah, che palle così!]
Ma rimarrai in questo scuola per tanto, oppure decidi di fare qualcosa di buono e te ne ritorni da dove te ne sei venuto?



‎[Appena lo vide voltarsi abbassò la matita e aggrottò le sopracciglia ascoltandolo. Sospirò]

-Certo, intendo stare in questa scuola mooooooooolto a lungo.
L'idea ti piace?-

[Domandò sorridendo. Dentro si imbronciò pensando che non lo volesse vicino, ed era vera la cosa...ma bo', voleva trovarsi qualche amico e Shade sembrava solo come lui, no?
Quindi gli stava facendo anche un favore e lui...tsk, ingrato.
Prese a ignorarlo subito dopo e prese dalla cartella un quaderno nuovo, lo aprì e prese la penna iniziando a scrivere delle idee per le sue fanfiction. "Trust Me", la nuova fanfiction AkuRoku che aveva in mente, tutta piena di delitti e altri.
Dimenticò quasi del tutto il ragazzo seppur lo sentiva sempre]


Oh, sì. Sono estasiato, non vedi?
[Domandò, ironico. L’idea di ritrovarselo in classe tutti i giorni lo infastidisce. Perché l’ha capito, lui.
Sam – o altrimenti detto Samantha – era quel tipo di persona sola, lo si vedeva. E si vedeva ancora più che cosa cercava di fare: voleva diventare suo amico, e Shade non voleva.
Perché poi non avrebbe portato a nulla di buono. Magari si sarebbe affezionato a lui e alla fine ci sarebbe solo rimasto male, perché nessuno lo aveva mai fatto stare bene, con un’amicizia.
Tutti se ne andavano, sempre. E se poi sarebbe morto? Non voleva veder morto nessuno, diavolo.
Oddio, forse il professore… Oppure Riku, ma quella era un’altra storia.
E poi no, non sarebbero mai potuti andare d’accordo. Non avevano nulla in comune e …
Sgranò lievemente gli occhi verdi, osservando di sottecchi la storia che stava mettendo giù il suo vicino.
Sbagliava, oppure aveva letto i nomi “ Axel” e “Roxas”?!]
Hey, tu …
[ Borbottò, sporgendosi verso il vicino con uno sguardo incuriosito]
Per caso stai scrivendo qualcosa su Axel e Roxas di Kingdom Hearts?
[No, probabilmente non era così, ma sempre meglio chiedere che no ]



‎[Non rispose a quel "Ehi tu", ma continuò a mettere giù i personaggi della sua storia, mettendo nomi, cognomi e il loro reato.
Si portò la matita alla bocca mangiucchiandola pensieroso, alle volte si distraeva ascoltando i pensieri dei suoi compagni o del professore, ma mai quelli di Shade. Non voleva infastidirlo nuovamente, specialmente se lui non sapeva ciò.
Solo dopo qualche minuto, con un sospiro, si decise a rispondere.]

-Sì, una storia AkuRoku.-

[Parlò ma senza voltarsi, scarabocchiando qualcosa sul banco mentre pensava alla sua storia. Era un idea che gli era venuta guardando un telefilm, aveva voglia di scriverla ma non riusciva a decidersi sulle cose più importanti, ovvero i ruoli..non sapeva cosa far accadere, voleva qualcosa di epico, specialmente per il suo idolo: Axel.
Si voltò verso il ragazzo e lo indicò con la punta della matita]

-Dato che sembra che tu sappia far funzionare il cervello meglio di me, ti va di consigliarmi?-


‎[ Alla parola “AkuRoku” trattiene un piccolo saltello, dato che sapeva bene che si sarebbe ritrovato col sedere per terra e qualche risata da parte dei suoi compagni.
E lui odiava quando la gente rideva di lui. Al massimo poteva permettersi di ridere /con/ lui, ma non di lui!
Quindi evita di dire qualcosa e si limita a scribacchiare qualcosa su un foglio, sempre riguardante quei due ragazzi di Kingdom Hearts ]
Aspetta un attimo, chi ti ha detto che io segua lo yaoi?
[domanda poi, assottigliando gli occhi e voltandosi verso Sam]
Io mica sono gay, eh.
[Borbotta subito dopo, chiudendo di scatto il suo quaderno pieno di schizzi. Sì, decisamente meglio chiuderlo visto la presenza di disegni di Axel intento a baciare Roxas oppure storielle comiche.
Diavolo, possibile che dovesse esporsi così tanto senza motivo? Dannato Samantha ]



‎[Lo guarda e poi socchiude lo sguardo, sorride in seguito.]

-Chi ti ha detto che sarà Yaoi?
Magari sarà qualche friendship!-

[Disse ora agitando la mano, ma poi ridacchiò a bassa voce dato che il professore aveva preso a lanciare delle frecciatine al loro banco.]

-Hum, e non preoccuparti...faccio finta di non aver visto i tuoi "scarabocchi" di Axel intento a fare una tracheotomia a Roxas e poi...scusa se te lo dico...-

[Ora si schiarì la voce e si fece un po' più vicino, tenendo il livello della voce basso.]

-on sembri per nulla un ragazzo "completamente" etero, suvvia...scommetto che dei pensieri osceni su dei ragazzi ci stanno, vero?
Comunque, se non mi vuoi aiutare pazienza...farò da solo!-


Cos-?
[arrossisce di botto, alzandosi di scatto e sbattendo la mani sul banco, facendo rimbombare per l’intera aula il suono delle sue mani contro il legno.
Non è affatto vero, razza di imbecille!
[Tutti gli altri studenti e il professore si girarono verso di lui e Sam, osservandoli sbalorditi.
Subito Shade sgranò lievemente gli occhi, mordicchiandosi poi lievemente il labbro inferiore.
Chinò lievemente la testa verso il basso e ridacchiò, massaggiandosi la nuca con un lieve imbarazzo]
S-Scusate tanto
[ Con un sospiro si risedette al suo posto, digrignando i denti come minaccia verso Sam. Avvicinò il suo volto a quello dell’altro ragazzo, assottigliando gli occhi]
Dillo ancora una volta e ti ammazzo. Io sono etero, chiaro? Pieno di ragazze, hai presente?
[ Si avvicinò ancora un po’, sforzandosi di non ringhiargli addosso]
No, probabilmente no



‎[Appena lo vide alzarsi e sbattere le mani sul banco, sbattè leggermente le palpebre sorpreso di tale furia.
Sì non c'era che dire, aveva pienamente ragione.
Appena lo vide avvicinarsi e minacciarlo quasi in quel modo, non resistette...insomma, era o non era Sam?]

-Hum sì come no, immagino.
A quanti anni hai dato il primo bacio?
E dimmi...scommetto che la tua prima cotta, per un ragazzo, sia finita decisamente male, no?
Perchè se no rispondere così?-

[Scosse il capo ridacchiando leggermente, guardò con la coda del professore accigliato, l'uomo cercava di riprendere in mano la lezione mentre il resto degli studenti guardavano prima il professore e poi loro per poi tornare a prestare del tutto la loro attenzione a quel che stavano facendo fino a qualche minuto prima.
Sam portò nuovamente lo sguardo su Shade e gli sorrise.]

-Non c'è nulla di male, sono gusti. Non vedo perchè tu ti scaldi tanto.-
 
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Mel;
view post Posted on 7/2/2014, 21:30




{ Mi voglio cancellare l'account, no. }
 
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